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Presepe dei Monaci Manifattura napoletana della seconda metà del XVIII secolo

Periodo

18 dicembre 2024 – 6 gennaio 2025

Prezzo biglietto

incluso nel biglietto d’ingresso

scarabattolo: legno intagliato e dorato, vetro

presepe: teste in terracotta policromata, occhi di vetro, fil di ferro, stoppa, stoffa

Napoli, Certosa e Museo di San Martino, inv. 175

Caratteristica intrinseca del presepe napoletano del Settecento è la rappresentazione di pastori, rustici e contadini come pretesto per raffigurare la gente dei borghi con vestiari e accessori del Regno ripresi dal vero, secondo la moda diffusasi al tempo di Ferdinando IV di Borbone. In proposito particolarmente interessanti sono le due figurine del pastorello bambino e della contadinella, sebbene l’angelo con turibolo, attribuito a Giuseppe Sammartino, sia con ogni probabilità, il pezzo più pregevole dell’insieme.

La scena della Natività è qui ambientata tra le rovine di un’architettura classica – alla quale dà particolare risalto il busto clipeato di filosofo antico – col fine di rendere meglio evidente, in maniera simbolica, il radicamento del Cristianesimo nel pensiero pagano e il suo superamento.

L’andamento estatico della composizione e i gesti raffinati ed eloquenti, da teatro elegiaco, rimandano ai temi della pittura napoletana del Settecento e in particolare a quella di Francesco De Mura.

Il presepe era in origine nella Cappella di San Giuseppe della Chiesa della Certosa di San Martino.

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Mann, Mostre
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