La mostra riunisce quarantadue opere e ricostruisce l’incontro umano e artistico tra tre protagonisti dell’Astrattismo italiano del Dopoguerra, legati da affinità poetiche, frequentazioni comuni e rapporti personali. Tancredi Parmeggiani, Gino Morandis e Riccardo Licata condividono lo slancio sperimentale della stagione dello Spazialismo, sviluppatosi attorno a Lucio Fontana, interpretandone i principi attraverso percorsi autonomi e linguaggi pienamente riconoscibili.
Il progetto espositivo mette al centro lo spazio come campo di ricerca, la luce e il colore come strumenti espressivi, e ricostruisce una trama di relazioni e visioni che si snoda tra Venezia e Parigi, tra atelier, Biennali e luoghi di confronto internazionale. Il percorso include anche episodi di particolare rilievo, come il raro ritratto di Riccardo Licata dipinto da Tancredi, testimonianza diretta di un rapporto di amicizia e dialogo artistico.
Allestita in uno spazio del MANN che tradizionalmente segna l’inizio della visita, la mostra diventa occasione di incontro tra linguaggi e tempi diversi, in linea con la vocazione del Museo a porre in dialogo l’arte moderna e le collezioni antiche.
La mostra è curata da Giordano Bruno Guerri e Giovanni Granzotto, con il contributo di Stefano Cecchetto e Dino Marangon; l’esposizione è organizzata da Il Cigno Arte di Lorenzo Zichichi in collaborazione con Studio GR.
Il catalogo è pubblicato da Il Cigno Arte.
