
Dal 1777 l’edificio, sorto alla ne del ‘500,fu interessato da una lunga fase di lavori di ristrutturazione e progetti di ampliamento, affidati agli architetti F. Fuga e P. Schiantarelli. I piani sono raggiungibili tramite scalone o ascensore. Complessivamente, la sede museale si estende su circa 18.500 mq.; di questi, circa 8.550 sono adibiti ad aree espositive, distinte su cinque livelli: piano interrato (Sezione Egizia ed Epigrafica), piano terra (Sezione Farnese); piano ammezzato (Mosaici, Gabinetto Segreto, Numismatica), primo piano (Sezioni Affreschi, Bronzi, Preistoria, Tempio di Iside, Villa dei Papiri); secondo piano (Medagliere). Ulteriori 6.000 mq circa sono adibiti ad aree di deposito, mentre 3.400 mq circa sono sede di uffici e servizi (Biblioteca, Archivio Storico, Laboratorio di Restauro).



L’Archivio Storico conserva le carte relative alla vita ed al funzionamento del “Real Museo Borbonico e Soprintendenza agli Scavi del Regno”, una delle più antiche istituzioni museali e di tutela in Europa, poi variamente trasformatasi nel corso del tempo – nel titolo come nel raggio di competenze – diventando innanzitutto “Nazionale” con l’Unità d’Italia.
I documenti – che vanno dalla metà del ‘700 al 1920 ca. – riguardano due principali ambiti di attività: il Museo (ivi compresa la Pinacoteca, trasferita al Museo di Capodimonte nel 1957), e gli scavi, a cominciare da quelli di Pompei, Ercolano e Stabia fino ai tanti altri eseguiti, dal Governo come da privati, in numerose località dell’Italia meridionale e poi della sola Campania.
L’archivio è attualmente costituito da circa 12.000 fascicoli, 300 disegni e 180 volumi manoscritti contenenti gli inventari antichi del Museo. Tutto questo materiale è catalogato in un data-base e conserva l’antica classificazione per categorie tematiche e/o topografiche, che è stata rispettata e ricostituita nel riordino compiuto negli ultimi anni.

Il laboratorio sviluppa la propria attività anche grazie alle relazioni di cooperazione a livello internazionale; ad esempio, collabora da anni con il Getty Conservation Institute di Los Angeles (Usa), con il quale sono stati realizzati i restauri di importanti opere facenti parte delle collezioni permanenti del Museo, quali l’Apollo Saettante proveniente dagli scavi di Pompei, la Statua di Tiberio proveniente da Ercolano e, da ultimo, un vaso apulo da Altamura. I reperti, dopo il restauro, vengono temporaneamente esposti nel museo americano.