Atrio
Le sculture in marmo e in bronzo esposte provengono principalmente da monumenti pubblici della città di Ercolano (Teatro e Augusteum) indagati nel ‘700. Sullo scalone monumentale è la statua di Ferdinando I di Borbone, opera del Canova.
Sezione egiziana
Preziosa testimonianza del collezionismo egittologico, la Sezione, tra le più antiche d’Europa, è formata da oggetti rinvenuti a Pompei, Ercolano e Pozzuoli e da collezioni private diverse per gusto, epoca e modi di formazione: il Naoforo Farnese, le collezioni Borgia (XVIII sec.) e Picchianti (XIX sec.) e piccoli nuclei minori. Circa 2500 oggetti documentano aspetti della civiltà egiziana dall’Antico Regno (2686 a.C.) all’epoca greco-romana (395 d.C.).
Il salone della meridiana
Deve il suo nome alla meridiana solare inserita nel pavimento sul finire del ‘700, testimonianza del progetto di dotare l’edificio di un osservatorio astronomico. Nella volta, affrescata da Pietro Bardellino nel 1781, è l’allegoria della Virtù che incorona Ferdinando IV e Maria Carolina, con i cartigli “Regibus virtutibus fundata felicitas” e “Iacent nisi pateant”, celebrativi della politica culturale della dinastia regnante. Alle pareti, diciotto tele di Giovan Evangelista Draghi raffiguranti i Fasti Farnesiani.
Plastico di pompei
Il modello, realizzato in legno, sughero e carta in scala 1:100, documenta lo stato di avanzamento degli scavi di Pompei al 1879 e costituisce in alcuni casi l’unica testimonianza di pitture e mosaici andati perduti.
Napoli antica
La sezione illustra le fasi greca e romana di Napoli attraverso i rinvenimenti degli scavi condotti fra ‘800 e ‘900: dai reperti del primo insediamento di Parthenope, alla ricca documentazione delle necropoli di Neapolis, alle testimonianze epigrafiche e scultoree degli edifici privati e pubblici di epoca romana. La collezione si completa con i materiali emersi per la realizzazione della nuova linea della Metropolitana, esposti nel corridoio di collegamento con la stazione Museo.
Preistoria e protostoria
La sezione documenta i più interessanti siti preistorici e protostorici della Campania e dell’Italia meridionale, con materiali da collezioni private e scavi.
Di particolare importanza i contesti della Grotta delle felci a Capri della Grotta di Pertosa, la necropoli del Gaudo e i ritrovamenti da Capua, Calatia, Vivara e Palma Campania.
Tempio di Iside
La riscoperta del Santuario di Iside a Pompei, avvenuta durante i primi anni degli scavi, destò enorme scalpore in Europa e diffuse, prima della spedizione napoleonica (1798), la moda dell’egittomania. L’allestimento ricostruisce l’Iseo nel suo apparato architettonico e decorativo: il ciclo delle pitture, gli arredi in marmo, bronzo e terracotta, le iscrizioni e le suppellettili.
Pithecusa
La sezione è dedicata ai reperti rinvenuti sull’isola di Ischia, l’antica Pithecusa, il più antico insediamento greco in Occidente (VIII sec. a.C.). Interessanti la ricostruzione della capanna di Punta Chiarito e i rilievi di età romana dal santuario delle Ninfe Nitrodi.